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Apriamo Casa Rider!

Ti chiediamo una donazione anche piccola per un progetto grande: far nascere a Firenze la prima Casa Rider!

Per dare riparo e dignità a chi ogni sera ci porta la pizza a casa, per consentirgli di incontrarsi, organizzarsi e lottare per un lavoro con piene tutele, per superare la condizione di fragilità che intrappola le persone migranti, per dimostrare che nel cuore del centro di Firenze è possibile dar vita ad uno spazio sociale che si prenda cura di chi è più vulnerabile.

Perché Casa Rider

I rider fiorentini che lavorano per la grandi multinazionali del Food Delivery (Glovo, Deliveroo etc.) sono costretti a sostare per l’intera giornata in strada, in attesa di una consegna per la quale sono pagati pochi euro, nonostante il gran caldo o le giornate fredde e di pioggia. Dopo un percorso condiviso con un gruppo di rider, abbiamo deciso insieme di aprire uno spazio, una casa, dove potersi riparare e riposare, bere un bicchiere d’acqua, mangiare un pasto caldo, accedere ai servizi igienici, condividere problemi e necessità e magari organizzarsi per cambiare questo modello opprimente di lavoro.

Uno spazio di ascolto e di confronto in cui mettere a disposizione primi servizi di informazione e orientamento per rompere la condizione di isolamento in cui vivono molti rider, che nella maggior parte dei casi portano con sé percorsi migratori, di vita e familiari molto complessi e a cui la città rischia di essere impermeabile.

Il 12 settembre, nell’ambito della festa provinciale di Nidil Cgi, è stata presentata ufficialmente l’iniziativa, attraverso un dibattito e una cena sociale.
Hanno partecipato alla discussione Eugenio Alfano (Amnesty International), Laura Hardeep Kaur (Flai Cgil Latina), Waqar Khalid (Cgil Firenze), Benedicta Djumpah (Italiani Senza Cittadinanza) e Sabika Shah Povia (giornalista della trasmissione Propaganda Live). Tanti e rilevanti i temi affrontati, dalle condizioni di vulnerabilità dei cittadini migranti, anche in relazione alle leggi che ne ostacolano i diritti di base, ai problemi specifici di sfruttamento lavorativo che subiscono i lavoratori e le lavoratrici migranti. In particolare, la segretaria Flai Cgil di Latina ha ricordato come assenza di diritti, lavoro nero e caporalato siano ormai una prassi diffusa, non solo in agricoltura, ma in tanti settori produttivi, non solo al Sud, ma in tutta Italia. 

Nel caso dei rider, fra i diversi problemi pratici che affrontano, uno dei principali è legato alla mancanza di spazi di aggregazione e di riposo. Sarà questa una delle funzioni di Casa Rider – collocata nell’ex storica sede del Movimento di Lotta per la Casa di via Palmieri, in pieno centro storico –, messa a disposizione dall’Amministrazione Comunale, come illustrato dagli assessori Dario Danti e Nicola Paulesu. 
Si tratta ora, con la raccolta fondi, di raccogliere una cifra ambiziosa (30.000 euro), ma necessaria per ristrutturare lo spazio e realizzare i servizi necessari (ricariche bici e smartphone, spese vive, arredo locali, ciclofficina).

Guarda il video con Waqar Khalid (Cgil Firenze)

Waqar Khalid, un membro della Cgil Firenze, ci parla delle motivazioni che stanno alla base del progetto di Casa Rider



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