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18 ottobre: Giornata Europea contro la Tratta di Esseri Umani

A Serena Mordini, responsabile dell’area interventi prostituzione, tratta e sfruttamento per CAT Cooperativa sociale, e  membro della Segreteria Tratta per il progetto regionale SATIS, abbiamo posto alcune domande per riflettere insieme, con maggiore consapevolezza, sul tema della tratta e dello sfruttamento sessuale e lavorativo.

1) Serena, il 18 ottobre è stata la giornata europea contro la tratta di esseri umani. Quali sono le caratteristiche più importanti di questo fenomeno in Toscana, quali sono i gruppi più coinvolti come vittime?

Così come nel resto d’ Italia, anche in Toscana sono ancora moltissime le persone adulte e minori che rimangono incastrate nella rete di organizzazioni criminali che, con l’inganno e il denaro, comprano la vita di queste per farle arrivare nel nostro paese e sfruttarle. Si deve pensare alla tratta come a un fenomeno sociale complesso, connesso con più realtà criminali e integrato con altri fenomeni. In Toscana il maggior numero di vittime provenienti da paesi extraeuropei è di nazionalità nigeriana, mentre per i paesi comunitari è rumena. Altri paesi di provenienza rilevati sono Brasile, Perù, Marocco e Cina. Si parla anche di Egitto, Bangladesh, Ghana, Tunisia, Senegal. Alto il numero delle vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale, soprattutto a danno di donne di età compresa tra i 18 e i 25 anni, ma si registrano anche minori e persone transessuali.

2) Avendo contribuito in prima persona alla costruzione del sistema italiano e toscano di interventi contro lo sfruttamento, quale bilancio professionale e umano fai di questa esperienza, iniziata ormai più di vent’anni fa?

Il nostro sistema antitratta è il risultato di una lunga collaborazione e condivisione di intenti tra diversi soggetti – istituzionali, pubblici e privati – che miravano al contrasto delle reti criminali e alla tutela delle vittime di tratta. La mia esperienza è fatta di momenti di concertazione, di progettazione e di messa in atto di azioni che hanno fatto crescere questa struttura. Mi sento soddisfatta e sempre arricchita da questa modalità che ha portato, me e i miei colleghi in Italia, a confrontarci continuamente per rimodulare e riprogettare in conseguenza a un fenomeno complesso e costantemente variabile come la tratta e lo sfruttamento di esseri umani.

3) Puoi spiegarci brevemente l’importanza di fare informazione, prevenzione su questo difficile tema? Pensiamo ad esempio agli uomini che “comprano” prestazioni sessuali senza porsi il problema della condizione di sfruttamento delle persone che si prostituiscono…

Chi trae guadagno dallo sfruttamento del lavoro delle persone, dalla loro fatica, dalla loro vendita, mira a far sì che nessuno si renda conto di avere accanto una persona che vive una condizione coercitiva e di sfruttamento, per poter proseguire indisturbato nella propria attività criminale. Ciò che rende vittima una persona, il desiderio di una vita migliore, rende forte l’organizzazione che la sfrutterà in futuro. Se le pulsioni di un cliente di una donna costretta a prostituirsi lo rendono cieco di fronte a una evidente sofferenza della stessa, allo stesso modo la smania di guadagno di un imprenditore lo rendono insensibile alle condizioni di approfittamento che agirà nei confronti di un lavoratore sfruttato. La prevenzione e l’informazione rendono le persone più libere, nella misura in cui le rendono più capaci di affrontare il proprio percorso di vita attraverso scelte più consapevoli.



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